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È l'incontenibile amore per la sua terra che ha spinto e spinge l'autore a scrivere di come lei fosse prima che il "secolo breve" sconvolgesse il mondo con tutte le novità informatiche e tecnologiche degli ultimi trent'anni. Quella che era una vita semplice, ordinata secondo i ritmi di una natura provvida e generosa di sé, è stata non solo ribaltata ma addirittura cancellata dalla memoria. I magici strumenti dell'odierna comunicazione hanno fatto si che i cosiddetti giovani nulla sanno della loro terra, della natura che li circonda di profumi e colori e, soprattutto, di come era, pensava ed agiva la gente della Piana. Quella gente che per millenni aveva vissuto nella culla delle abitudini ancestrali via via determinate dall'adattamento delle varie culture straniere e che qui si sono succedute: da Oreste in fuga dalle Erinni, agli Arabi, agli Svevi, agli Aragonesi e così via fino ai Piemontesi conquistatori. [...]
